Pazienti evacuati nella notte, i letti trascinati via lungo strade buie e disseminate di detriti, i telefonini usati per illuminare la fuga dall’ultimo ospedale funzionante di Gaza City, colpito e semidistrutto dall’aviazione israeliana. I video postati sui social raccontano l’ennesima notte di guerra e dramma, e ancora una volta è stata bersagliata una struttura sanitaria. Un bambino, che era precedentemente ricoverato per ferite alla testa, è morto mentre lo trasportavano fuori.

Si tratta dell’Al-Ahli, il piccolo ospedale battista gestito dalla Chiesa anglicana colpito con due missili nella notte della domenica delle Palme. E’ proprio la diocesi di Gerusalemme a raccontare quanto accaduto. “Il doppio raid ha demolito i due piani del laboratorio di genetica, danneggiando gli edifici che ospitano la farmacia e il pronto soccorso. Anche altri edifici hanno subito danni, compresa la chiesa di San Filippo. Appena venti minuti prima dei missili l’esercito israeliano ha ordinato a tutti i pazienti, al personale e agli sfollati di evacuare”.
E’ la quinta volta dall’inizio della guerra che l’Al-Ahli viene preso di mira dall'esercito israeliano. Nell’ottobre del 2023 un’esplosione all’interno del cortile provocò centinaia di vittime. La diocesi di Gerusalemme afferma che non ci sono feriti o morti in quest’attacco, a parte il bambino deceduto durante la fuga, ma il bilancio non è definitivo. Sono scappati anche dozzine di palestinesi senza casa che avevano trovato rifugio nell’area dell’ospedale.

Le forze armate dello Stato ebraico confermano l’attacco e sostengono di aver distrutto un’infrastruttura di Hamas. “L’Idf e lo Shin Bet (servizi segreti, ndr) hanno attaccato un centro di comando e controllo all’interno dell’ospedale Al-Ahli usato dall’organizzazione terroristica”, si legge in una nota ufficiale. “Serviva a pianificare ed eseguire attentati contro i militari e i cittadini dello Stato di Israele”. Il comunicato prosegue sottolineando che sono state utilizzate armi di precisione e che era stato emesso un avvertimento. A quanto risulta, un dottore del pronto soccorso è stato chiamato al telefono dall’Idf e gli è stato imposto di allontanare tutti i pazienti. “Avete venti minuti per andarvene”, ha detto la voce.
“Appena venti minuti”, sottolinea la diocesi di Gerusalemme, osservando che non è un tempo sufficiente per un'operazione del genere. Hamas nega di avere nell’Al-Ahli un centro di comando e parla di “ennesimo crimine di Israele”.
Dopo la distruzione dell’Al-Shifa lo scorso anno, l’ospedale battista era l’ultimo in funzione a Gaza City e in tutta la parte nord della Striscia. Al momento non è chiaro se e quando potrà tornare operativo.